BIOGRAFIA
Elisabetta Bosisio architetto, pittrice, scultrice Nasce a Monza, dove vive e lavora, forma la sua preparazione artistica presso il Liceo Artistico di Brera ed il Politecnico di Milano, ove consegue la Laurea in Architettura.
Ha insegnato Disegno dell’Arredamento all’IPSIA di Lissone, Grafica Pubblicitaria presso il Caterina da Siena di Milano. E’ stata responsabile della Sezione Artistica del Cenacolo PAMB Monza
E’ stata Art Director del Lounge Bar Binario 7 - l’Urban Center di Monza.
Inizia la sua carriera artistica dipingendo grandi vetrate: nel vetro percepisce la perenne trasformazione del materiale che cambia secondo la luce, creando effetti magici e suggestivi, trasfigura la realtà della nostra civiltà in corsa, ponendo attenzione alla natura, alla storia, alle nostre radici.
Abbandona, ben presto, la tecnica minuziosa della pittura su vetro, insofferente agli schemi fissi e avvia un nuovo percorso artistico percettivo avvicinandosi all’arte informale materica, ove l’emozione prende il sopravvento e la materia viene usata in modo simbolico: il dipinto diventa un luogo dell’anima in cui far convergere, sfogare, trasmettere, tutti i sentimenti, le gioie, il dolore…
La necessità di esprimere il disagio del proprio tempo la portano a cercare ancora nuove forme espressive, nascono opere in cui Elisabetta riscopre la propria anima profondamente ecologista e percepisce il riciclo come unico riscatto di una società che inquina e deturpa la propria Terra, emblematica resterà la mostra “Second Life” allestita presso l’Urban Center Binario 7 di Monza (MB)
Nel 2011 il desiderio di avvicinarsi a tecniche più naturali ed ecosostenibili la porta a sperimentare e fare propria l’antica arte dell’encausto, pittura ottenuta dalla fusione della cera d’api con aggiunta di pigmenti.
In essa avverte una sorta di alchimia: operare col fuoco, con gesti attenti, su di una serica superficie, in continua trasformazione, l’affascina…
Parallelamente modella la creta, impara la tecnica Raku, sorprendente per gli effetti coloristici ottenuti dall’ossidazione degli smalti e progetta grandi e piccole installazioni, con la convinzione che l’artista debba essere presente al proprio tempo, veicolando, attraverso il proprio fare, i messaggi che “le stanno a cuore”.
Attualmente ha intrapreso un coinvolgente percorso contrassegnato dallo studio, dalla ricerca e dall’uso sapiente della luce, che l’ha indotta a progettare grandi installazioni ove la fiamma o la luce di Wood sono le protagoniste.
Ha partecipato a numerose mostre, conseguendo consenso di critica, le sue opere sono presenti in collezioni in Italia e all’estero e pubblicate su varie riviste d’arte, sul catalogo Mondadori e sull’Enciclopedia d’Arte Moderna.
Alcune sue opere sono esposte, in permanenza, in Belgio, nel museo di Bois du Cazier e a Lentini (SC), a Palazzo Beneventano, nella Collezione Permanente di Arte Moderna.
CURATELE: Alberto Moioli, Matteo Galbiati, Vittorio Sgarbi, Giorgio Gregorio Grasso, Radice Gabriele, Luigi Consonni, Carla Tocchetti, Giovanni Ronzoni, Massimo Barile, Salvatore Genovese TESTI CRITICI e Articoli di giornali: Matteo Galbiati, Carla Tocchetti, Massimo Barile, Salvatore Genovese, Antonello Sanvito, Barbara Apicella, Cristina Bertolini, Giovanni Nava.
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Commenti più recenti
25.04 | 16:12
Superfantastica Betta!!!!!!!